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La Fenice
Qui siamo in Campo San Fantin, e questa che vedete è l’entrata principale al Teatro la Fenice. Costruita nel 1792, fu distrutta prima nel 1836 e più recentemente nel 1996, quando due elettricisti, nel tentativo di non pagare le penali per dei ritardi sul lavoro, decisero di appiccare un piccolo incendio, che presto sfuggí di mano causando la distruzione dell’intero palazzo. Tuttavia, il teatro venne ricostruito esattamente com’era e dov’era, proprio come una fenice sorta dalle proprie ceneri.
Il nome più legato alla Fenice è del compositore Giuseppe Verdi che con le sue opere ricche di sentimenti patriottici, diventò un simbolo nella lotta contro la potenza austriaca che dominava su Venezia nella prima metà dell’800.
Rimane tutt’oggi uno dei simboli cardine per i Veneziani nonché uno dei luoghi più frequentati per gli appassionati di lirica e teatro.
San Moisè
Ecco la Chiesa di San Moisè, che, con la sua “spaventosa facciata” come scrisse con disprezzo John Ruskin a inizio ‘800, attira l’attenzione di chi cammina verso San Marco dall’Accademia. Costruita in pieno Barocco, la facciata è disseminata di statue rappresentanti membri della famiglia Fini, che ne finanziò la costruzione, in sostanza trasformando un luogo di culto religioso in uno di culto personale. Buffo quel che successe qui il 26 maggio 1752: durante un tremendo temporale, un fulmine colpì la chiesa e, scendendo lungo le catene di ferro del lampadario, uccise il prete mentre celebrava la messa.
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