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Palazzo Gritti
Lo scrittore americano Ernest Hemingway disse che l’Hotel Gritti era “il più splendido albergo in una città di splendidi alberghi”. Quel che vedete è il terrazzo del quotato ristorante dell’albergo. Difficile immaginare un luogo migliore per una cena romantica con il miglior cibo e vino locali. Nel ‘500 il palazzo fu la residenza del Doge Andrea Gritti, da cui prese il nome appunto; fu trasformato in albergo nel 1895, più di un secolo fa. Nel corso degli anni l’Hotel Gritti ospitato innumerevoli personaggi del cinema, artisti e scrittori. Si dice che Hemingway avesse organizzato una partita notturna di baseball nell’ingresso dell’albergo, e che il direttore, invece di riprenderlo, ne apprezzò l’idea originale e gli fece uno sconto del 10% sul conto. Ciò potrebbe anche spiegare gli elogi dello scrittore all’ Hotel Gritti.
Chiesa della Salute
Entrando nel Canal Grande verrete travolti dalla vista della Basilica della Madonna della Salute. Nel 17esimo secolo, la Peste sterminò due terzi della popolazione di Venezia. Quando l’epidemia terminò, il Doge decise di costruire una chiesa in onore della Madonna. Il compito andò a Baldassarre Longhena, al tempo aveva solo 26 anni, e che sarebbe poi diventato l’architetto più famoso dell’Italia barocca. La Basilica è posizionata strategicamente per troneggiare all’entrata del Canal Grande, con uno sguardo a 360’ che abbraccia l’intera città.
Longhena scelse la forma rotonda con l’intenzione di offrire una corona alla Madonna; la moltitudine di statue, contrafforti e volute (ovvero i rotoli in marmo) enfatizzano la pomposità dell’architettura esterna.
Oggigiorno, ogni 21 Novembre i Veneziani procedono in pellegrinaggio per celebrare la Madonna della Salute in memoria della fine della peste, un’occasione religiosa per i fedeli con tanto di sagra tutta veneziana nella piazza sottostante la chiesa.
Punta della Dogana
La Punta della Dogana è l’estremità triangolare a forma di prua di nave che fa da spartiacque tra il Canale della Giudecca e il Canal Grande. Oggi è di proprietà del collezionista d’arte François Pinault, il quale l’ha convertita nel Centro d’Arte Contemporanea. Un tempo conosciuta come la Dogana del Mar, fino al 18esimo secolo, la Punta della Dogana era il luogo dove si fermavano le navi mercantili provenienti dal mare per pagare il dazio alla città. Da notare soprattutto il Globo d’oro in cima all’edificio; la palla rappresenta il mondo che viene sorretto dai due Atlanti chini e su cui si erige la figura della Fortuna, che gira indicando tanto la direzione del vento quanto la natura casuale della fortuna che governa il mondo appunto. Una fusione perfetta di bellezza e funzionalità, di ironia e malinconia: in breve l’essenza di Venezia.
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